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IL NUOVO MESSALE (Fabiola)

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È uno strano tempo quello che stiamo vivendo, tra pandemia, crisi economica, crisi sociale e anche crisi della Chiesa…siamo proprio sicuri che ciò che ci serviva, era un nuovo Messale? 

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Il Messale è il libro che guida le Liturgie, quello, per intenderci, che sta sul leggio, sopra l’altare e che contiene tutte le informazioni per la celebrazione della Messa. 

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L’intenzione per questo nuovo Messale era quella di rendere più “facile” la Liturgia alle nuove generazioni, mediante un linguaggio più moderno. Ma sarà vero che poche formule modificate, renderanno più comprensibili i riti liturgici ai nostri giovani?

Alcuni cambiamenti, come ad esempio, “fratelli e sorelle” anziché il solo “fratelli”, sono stati fatti per rispettare la parità di genere, eppure a me sembra che quel semplice “fratelli” fosse molto più inclusivo ed incisivo.

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Un altro cambiamento, quello più noto e tanto caro a Papa Francesco, riguarda la formula del Padre Nostro: dal vecchio “non indurci in tentazione” al “non ci abbandonare alla tentazione”, che pare meno duro.

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Eppure, i teologi affermano che nel concilio di Orange, la Chiesa ha definito che Dio mette alla prova l’uomo, per saggiare la sua fede, e nella vecchia traduzione “non indurci in tentazione” era forse spiegato meglio il senso e già chiesta al Signore la forza di vincere nella prova.

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Anche alcune immagini poetiche come ad esempio nella preghiera di consacrazione, quando si invoca lo Spirito Santo come “rugiada che scende dall’alto”, aldilà della bellezza, mi sembra ancora un linguaggio poco comprensibile.

Voglio dire, insomma, che tutti questi tentativi di aggiornamento, non sembrano così efficaci e in parte rispondono semplicemente e discutibilmente, alla logica del politically correct.

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Di fatto, il linguaggio nei tempi attuali, cambia così rapidamente che i riti liturgici, rimangono ancora distanti dalla mentalità e dallo stile linguistico dei nostri giovani e di chi frequenta raramente.

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Una nota a parte la merita forse nell’atto penitenziale, la scelta del greco “Kyrie Eleison” anziché “Signore Pietà”, perché anche se il greco è sicuramente più arcano dell’italiano, in questo caso  esprime meglio il significato: indica infatti un’invocazione a Dio per essere salvati dal male, protetti nel cammino, custoditi nel Suo Amore a differenza della versione italiana che resta una semplice richiesta di perdono.

Anche il nuovo “scambiatevi il dono della Pace” invece del vecchio “scambiatevi un gesto di Pace” è più corretto, perché la pace che ci scambiamo non è la nostra, ma la Pace che il Signore ci dona.

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Riguardo all’ultima espressione con cui si chiude il rito della Messa, mi sembra che la scelta di sostituire “la Messa è finita, andate in Pace” con “andate ad annunciare il Vangelo”, sia più rispondente ad una immagine di Chiesa missionaria ed ecumenica.

In conclusione, mi sembra di poter dire, dopo aver letto i pareri di diversi teologi ed esperti liturgisti, che questo nuovo Messale forse non porterà chissà quale ondata di cambiamento e anzi, restano anche alcune ambiguità.

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Ma la vera ricchezza di questo Messale sta nell’aver riaffermato lo spirito della Riforma liturgica proposta dal Concilio Vaticano II. Infatti, dal concilio e ancora oggi, diverse correnti all’interno della Chiesa, proponevano un ritorno all’antica Liturgia, attribuendo alle novità del Concilio, la progressiva diminuzione dei fedeli, il rischio era dunque il ritorno ad una liturgia preconciliare. Invece la commissione che ha curato i principi della nuova edizione del Messale ha ribadito i principi del Vaticano II.

Mi rimane però una domanda: la Liturgia è di per sé evangelizzante? Essa infatti per essere capita necessita di una pre-evangelizzazione e un pizzico di fede e chi ne è a digiuno, rischia di non cogliere la profondità e bellezza di quei segni e di quel linguaggio.

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Ritengo comunque che quando una comunità celebri con vera fede e passione, con una vera comunione fraterna, con una bellezza dei canti, dei luoghi e dei gesti, chi è presente, anche se casualmente, ne possa rimanere colpito ed affascinato.

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A seguire tre video da Icaro TV in cui viene approfondito l'argomento

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